C’è una biologia sulle organizzazioni per il fatto che un’organizzazione è dotata di vita propria e della tendenza a crescere e a morire.
C’è una analogia fra singoli animali e singole piante e può essere vista dal punto di vista darwiniano: tutte le specie umane tendono ad aggregarsi e organizzarsi, l’uomo in organizzazioni sociali. Il potere dipende dunque dall’organizzazione, questo diventa potente dalla sua diffusione, vediamo: chiesa, partito politico, e come internet ha dato potere globalizzato all’Isis, che non ha un vero e proprio capo se non la rete e la sua diffusione globale di un messaggio distruttivo; perché non farne uno costruttivo?
Questo è quello che spinge questi messaggi!
Un organizzazione è un insieme di persone (o forma pensiero) riunite da più parti del mondo, in una serie di attività rivolte a fini comuni. Può essere volontaria, come un circolo; un gruppo biologico, come una famiglia o una tribù oppure obbligatoria come uno Stato.
Lo scopo dell’organizzazione può essere esplicito o nascosto (Isis), militare o politico, ma qualunque ne sia il carattere e gli scopi: economico o religioso implica una ridistribuzione del potere, di solito c’è un governo interno che prende decisioni a nome di tutto il gruppo e che ne ha poteri maggiori di quello dei singoli membri.
Man mano che gli uomini diventano più civili e la tecnica più complessa e globalizzata i vantaggi si fanno sempre più evidenti, ma le organizzazioni implicano la rinuncia all’indipendenza, ne aumenta il potere sugli altri, ma anche quella degli altri si di noi.
Le organizzazioni si definiscono per due aspetti importanti: le dimensioni e l’intensità del potere, che ne esercita il potere sui membri. Ambedue queste tendenze si possono arrestare per cause intrinseche: un circolo scacchistico per vincere può annoverare tra i suoi membri tutti i giocatori di una certa abilità vincendo sugli altri. L’esempio più ovvio è quello dello Stato. Ogni Stato abbastanza potente desidera conquistare paesi stranieri. I governi hanno sempre cercato di raggiungere, in campo politico, la concentrazione del potere.
In tempi di guerra tutti i mezzi rapidi di comunicazione sono controllati dal governo, meno, attualmente i nuovi mezzi di comunicazione che sono alla mercé di tutti.
Con la tecnica moderna e la rapidità della rete a trasmette messaggi, è tempo di diventare “partigiani” della rete, mandare messaggi non è necessario che siamo di pace, uguaglianza ecc... ma d’amore per l’indipendenza e di giustizia, malgrado questa regola generale del potere a distanza lo Stato attuale è inefficiente perché ogni popolo lavora per il proprio orticello, ci si deve globalizzare a distanza con la rete, allora ci sarà una intensità di potere e ognuno sarà per sé, ma tutti saranno per tutti.
Chi vuole intendere intenda!